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Tempesta del Pensiero: Carnevale vs San Valentino

Aggiornamento: 26 nov 2023

Ciao a tutt* :)

Questo è il sedicesimo articolo della rubrica “Tempesta del Pensiero”, all’interno del blog Momenti DiVersi.


Questo mese, vorrei proporvi una dissertazione inerente a due festività che cadono nel mese di febbraio: sto parlando del Carnevale e di San Valentino.


Cosa possono avere in comune, nonostante le molteplici caratteristiche dissonanti che esistono tra loro?

Dunque, intanto il Carnevale si distingue per essere una festa mobile, nel senso che questa ricorrenza non cade in un giorno specifico, poiché la data in cui viene celebrata cambia di anno in anno. Nella fattispecie del Carnevale, il suo festeggiamento è condizionato da un'altra ricorrenza, ossia la Pasqua, poiché nella tradizione cattolica, il Carnevale viene celebrato prima che inizi la Quaresima (da questo momento decorrono 40 giorni alla Pasqua).


Mentre per quanto riguarda la festività di San Valentino, essa ricorre il 14 febbraio di ogni anno.



Le caratteristiche della celebrazione del Carnevale trovano origine in altre festività molto più antiche: si possono citare ad esempio le “dionisiache” greche, e i “saturnali” romani. In questi contesti, si realizzava un temporaneo annullamento degli obblighi sociali e avveniva il sovvertimento delle gerarchie: infatti, tali festività servivano per celebrare il caos quale forza dirompente e travolgente, capace di imporsi all’ordine, instaurando un’atmosfera di scherzosa dissolutezza.

Questo aspetto risultava maggiormente rilevante durante il medioevo, periodo storico in cui la Chiesa cattolica esercitava il proprio potere e la propria influenza in ogni singolo aspetto della vita delle genti. In questo contesto, appare chiara la funzione sociale del Carnevale: consentire alle persone di sconvolgere le proprie abitudini, cedendo agli eccessi che riguardano il corpo; ma anche lo spirito; prima di dover rinunciare ad essi durante la Quaresima, periodo in cui le genti sono invitate alla conversione a Dio e ad assumere condotte intransigenti tramite la preghiera e forme di penitenza come il digiuno.


Quindi viva l’eccesso nei cibi dolci e nella carne, nel bere alcolici, nell’indossare maschere per nascondere e per ingannare, nello scherzare, nel realizzare desideri efferati e bestiali, nel celebrare il grottesco in tutte le sue forme, nel liberare quegli istinti a cui è concesso di sovvertire l’ordine sociale solo per qualche giorno, perché poi dovranno essere soffocati per permettere alle persone di convivere in nome di quella civiltà che dovrebbe distinguere l’uomo da tutti gli altri animali.


Anche a San Valentino ci sono colori sgargianti, musiche, e qualche cioccolatino in più che serve come “strappo alla regola” per interrompere momentaneamente la dieta consueta. Sarebbe auspicabile che non condividesse con il Carnevale il tema delle maschere, intese come segreti nascosti o bugie volte a prendersi gioco degli altri, visto che, in teoria, se si è deciso di voler bene a una persona, come ogni altro compito, anche questo deve essere portato a termine nel migliore dei modi.


Limitatamente per quanto riguarda l’aspetto della “grottesca libertà” caratteristica del Carnevale, si può giustificare il fatto che tale festività sia celebrata in un arco temporale abbastanza ristretto, perché, nonostante tutto, se da una parte è necessario ambire all’indipendenza e all’affermazione del sé, nel bene e nel male; per determinare le proprie libertà bisogna seguire un’organizzazione logica, che imponga di rispettare alcune regole, perché la libertà intesa come “faccio tutto quello che voglio senza rispettare gli altri” è soltanto pericolosa per se stessi e per gli altri.

Con riferimento a San Valentino, tale festività non dovrebbe essere celebrata soltanto un giorno dell’anno, bensì tutti i giorni, perché le persone care devono essere amate sempre, sia nei momenti di tranquillità sia quando vengono a determinarsi complicazioni e malintesi. È giusto che il 14 febbraio si esprima il proprio affetto attraverso dei presenti che non potrebbero essere regalati ogni giorno, sia per ragioni economiche sia per evitare di trasformare un evento particolare in qualcosa di monotono; tuttavia, non è sano festeggiare una ricorrenza come San Valentino soltanto per il gusto di vantarsi di essere fidanzati (come se si gareggiasse, e chi si dovesse accoppiare per primo vincesse un premio). Inoltre, non si dovrebbe vivere soltanto in funzione di mostrare a tutti di avere una relazione con qualcuno, attraverso effusioni esagerate ed imbarazzanti in pubblico, ribadite dal ripetuto postare contenuti che più che forme di archiviazione di ricordi felici sembrano prove che testimoniano il fatto di “avere una cosa che gli altri non hanno", come se si mettesse in mostra un bene materiale, molto costoso, che solo in pochi possono permettersi. Con questo non dico che non sia lecito festeggiare insieme alla propria anima gemella, bensì ciò che è rivoltante è il fatto che molti si arrogano l'insulso diritto di vantarsi di questo illusorio successo sociale, tanto da desiderare che le altre persone provino invidia, che siano single oppure fidanzate, innescando in esse un sentimento di inferiorità.

Infatti, sarebbe opportuno stare con il/la proprio/a partner per il piacere di dedicare tempo a questa persona, perché il tempo è il bene più prezioso e impagabile che esista in quanto non torna indietro: ergo, ogni momento si può vivere una volta sola, ma si può rivivere miliardi di volte nei ricordi; e siccome questi ci seguono per tutta la vita, sarebbe meglio che fossero positivi, altrimenti sarebbe troppo stressate se tutta la vita si fosse obbligati a pensare a cose tristi.


Mi correggo di nuovo: siamo obbligati a pensare a cose tristi per l’interno arco della nostra esistenza, però sarebbe meglio che le esperienze amorose si salvassero dalla bruttezza che facilmente può caratterizzare qualsiasi altro tipo di esperienza, perché se l’amore è la fonte che alimenta le nostre anime e ci permette di accogliere ogni giorno con la speranza che tale amore provato sia ricambiato, è bene non inquinarla con malignità e delusioni che dal passato permangono perfino nel presente, poiché impossibili da perdonare o dimenticare.


Tornando al Carnevale, dopo esser stato screditato, si può cercare di fare ammenda elogiando il fatto che, anche nel grottesco, può celarsi della bellezza: le maschere, i carri allegorici, l’intera atmosfera di sregolatezza non sono altro che un inno trionfale alla creatività. L’esplosione esasperante della moltitudine di voci, gesta e colori, come somma manifestazione che inneggia il caos, rappresenta il ribellarsi a quelle regole che reprimono i desideri e le pulsioni delle genti, i quali altrimenti potrebbero mettere a repentaglio la convivenza pacifica tra i simili, offrendo in cambio l’illusione di essere salvati dalla perenne inquietudine e incertezza che caratterizza l’esistenza

umana. Lo scoppio delle paure, il vomito del proprio malessere fisico e mentale, con l’aggiunta della liberazione della fantasia consentono di porsi domande, di cercare risposte, e nel mentre di realizzare opere straordinarie, che possono essere ammirate esteticamente, come le maschere e i carri allegorici, i cui aspetti; nonostante possano suscitare sgomento; ammaliano, provocando un effetto stupefacente: non si può non resistere alla tentazione di ammirare anche le visioni più sconvolgenti.


Altrettanto non si può dire di San Valentino, perché lustrini e fiocchetti carini possono essere impiegati come escamotage per far passare come situazioni di convivenza pacifica quelle che in realtà sono relazioni malsane, nelle quali, tra i partner, si instaura sia violenza fisica, che psicologica.


Per quanto riguarda l’aspetto economico, ogni festività oggi è diventata un business, per cui tutti i prodotti che maggiormente sono richiesti in commercio per l’occasione triplicano di prezzo. Per quanto concerne il Carnevale, i prodotti caratteristici sono i costumi, le maschere, le stelle filanti, i coriandoli, anche le parate e i carri allegorici hanno il loro prezzo, per non parlare poi dei cibi tipici, come le chiacchiere e i fiocchi…


Per quanto concerne San Valentino, i prodotti che vanno per la maggiore sono i fiori, i cioccolatini, i gioielli… ma la domanda è: è necessario impiegare questi strumenti per quantizzare un qualcosa di indefinibile nella sua eccezionale potenza come l’amore? Siamo così succubi del consumismo da dover stimare l’affetto provato in base ai soldi spesi per comprare un bene materiale?


In seguito a queste riflessioni, vorrei menzionare un writer che rappresenta per me un’immensa fonte di ispirazione, il quale vive l’arte come pura espressione del suo genio senza desiderare la fama e la gloria eterne, evitando quindi di firmarsi col suo vero nome, lasciando così che la memoria di generazioni e generazioni si concentri sul significato dei suoi graffiti, e quindi renda immortale la sua arte, e non la sua persona: mi sto riferendo a Banksy.


Lo sconosciuto eppure familiare Banksy denuncia le criticità caratteristiche della società moderna realizzando, in giro per il mondo, murales irriverenti dal profondo potere evocativo, che possono essere intesi come delle vere e proprie provocazioni.


Banksy impiega la tecnica dello stencil per realizzare delle immagini che si rivolgono direttamente agli osservatori: attraverso dei tratti semplici, queste elicitano l’essenza profonda di tematiche complesse come l’amore, la non-violenza, la lotta contro il conformismo e il capitalismo.


In questo modo, la sensibilità degli spettatori viene colpita d’impatto, evitando che il significato potente delle opere di Banksy si dissipi per mezzo di tutte quelle parole che sarebbero necessarie per descriverle e spiegarne il contenuto; ma che sarebbero altrettanto inutili perché funzionerebbero come un filtro, e non riuscirebbero a comunicare esattamente il senso dei suoi graffiti, sminuendone l'inestimabile valore.


Un’altra particolarità inerente alle sue opere è che, essendo realizzate nei luoghi pubblici, l’ambiente diventa parte integrante di esse, in maniera tale che i graffiti si

adeguano al sito specifico dove vengono realizzati. E in occasione di San Valentino, in data 14/02/2023, Banksy ha realizzato una nuova opera su un muro della cittadina inglese di Margate, dal titolo “Valentine’s day mascara”. Questo graffito è stato creato intorno ad un frigorifero abbandonato, e rappresenta una donna che indossa abiti da tipica casalinga degli anni ’50, con un livido sul volto e senza un dente, la quale è intenta a chiudere, dentro un frigorifero, un uomo, di cui si vedono solo i piedi che spuntano dallo sportello semichiuso dell’elettrodomestico. Con quest’opera, Banksy ha denunciato la piaga sociale rappresentata dalla violenza domestica: fenomeno che vede tante donne vittime dei partner maschili. Il “mascara” menzionato nel titolo fa riferimento alla metafora tra il mascara, cosmetico dal colore solitamente nero, che si applica a livello oculare, e il livido formatosi attorno all’occhio della donna in seguito ad esser stata colpita da un pugno inferto dal partner, poiché il segno della botta si manifesta altresì con un alone scuro. Tuttavia, è necessario evidenziare il fatto che la violenza contro le donne, e contro qualsiasi essere vivente, deve essere eliminata, ogni giorno dell’anno, per tutta la vita, per sempre.


Per concludere, è importante affermare che queste festività, come tutte le altre, assolvono l’essenziale funzione di celebrare l’unione tra le persone, e quindi, se le persone non sono insulse e non si comportano come tali, qualunque occasione di aggregazione sociale risulta essere positiva.


Lo stesso articolo 2 della Costituzione italiana enuncia che la Repubblica deve riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, ribadendo il concetto che l’uomo esiste come individuo autonomo, ma che completa la propria entità attraverso l’incontro e lo scontro con gli altri.


Tuttavia, quando si afferma che, per proteggere la libertà personale, si devono rispettare delle regole giuridiche che consentono di mantenere stabile l’organizzazione sociale, viene a determinarsi una contraddizione: come si fa ad essere liberi e a dover rispettare delle regole che limitano tale libertà, allo stesso tempo?


Ad ogni modo, è vero che, se si affermasse pienamente la propria libertà individuale, si potrebbe invadere gli spazi vitali degli altri, riducendo le libertà altrui. E chi si credono di essere queste persone che sostengono di meritare maggiormente di esercitare il diritto di essere libere? Questi sono soltanto degli individui prepotenti che non capiscono che la libertà, se mal impiegata, si trasforma in caos; e rispetto alle regole del vivere civile, il caos sa imporsi come vero e proprio crudele carceriere della libertà personale.


Con questo, spero che la lettura sia di vostro interesse, e spero di avervi offerto ulteriori spunti di riflessione, impreziositi dalle fotografie ritraenti i carri allegorici realizzati in occasione della 483° edizione del Carnevale di Foiano della Chiana (Toscana, Italia).


Alla prossima!


Maria Romanelli

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