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"Effetto Doppler" di Chiara Migliucci: tra scienza e magia.


"L'effetto Doppler è un fenomeno fisico che descrive la variazione della frequenza di un'onda quando la sorgente di tale onda o l'osservatore si muovono rispetto all'altro. Prende il nome dal fisico austriaco Christian Doppler che lo descrisse nel 1842."

Fonte: Treccani



Lo so cosa state pensando:" Eh?!"

Sì, leggendo questa definizione anche io non ho capito granché, ma solo perché la guardavo da un punto di vista puramente scientifico (ed io di scienza non ne capisco niente), non avevo una visione poetica dell'argomento. Chiara Migliucci, invece, nella sua silloge poetica "Effetto Doppler" ci spiega questo fenomeno fisico applicato alla vita, alle emozioni, ai sentimenti.

Amore, ostacoli, identità e soprattutto natura sono i temi che ci accompagnano nella lettura di questa raccolta, che è un connubio perfetto tra la passione per la scienza e quella per la letteratura, dimostrando così che i due mondi, che nell'immaginario collettivo sono agli antipodi, in realtà sono una cosa sola e nella vita di tutti i giorni si intrecciano con una semplicità disarmante, senza che noi ce ne accorgiamo. L'effetto Doppler diviene metafora del punto di vista dell'autrice, filtro che applicato, in questo caso, alla poesia ci consente di percepire il mondo e la vita con i suoi occhi. La delicatezza e la sensibilità con le quali la poetessa ci guida attraverso la propria interiorità lascia intuire una profondità quasi "d'altri tempi" e un intimo legame col mondo naturale. La natura, infatti, fa da sfondo costante alla raccolta, gli elementi naturali diventano momenti, sensazioni, a volte persino corpo, creando un "agglomerato di vita" confuso ma allo stesso tempo così logico. L'amore è scandagliato in tutte le sue minute varianti: l'incomprensione, la paura, l'insicurezza, il dolore, la rabbia, ma anche la tenerezza, il ricordo, la malinconia.

Di solito si tende a credere che il verso limiti la scelta lessicale del poeta, e in effetti spesso scegliere di scrivere poesia significa un po' vincolarsi, scendere a compromessi con la lingua, con le rime, ma Chiara Migliucci è riuscita a trarne vantaggio, giocando con parole dai significati molteplici (molte tratte dal linguaggio scientifico), attribuendo ad alcune significati nuovi e sfruttando allitterazioni e somiglianze per creare ritmi a volte onomatopeici, così che ci sembra di vedere i laghi, i fiumi, i mari nei quali viaggiano, come un corpo solo, gli amanti, i lampi dei loro sguardi, le albe e i tramonti, i suoni della natura e il suo cuore, che pulsa all'unisono con quello della poetessa, la linfa che dalle profondità della terra scorre direttamente nelle sue vene e diviene di volta in volta amore, tristezza, rabbia.

È lampante il richiamo a Leopardi e ai poeti naturalisti, ma è possibile leggervi anche una visione molto simile a quella di autori più vicini a noi come Virginia Woolf o Pascoli.

Insomma, una poetica tutt'altro che banale, in sintonia con alcune delle menti più brillanti della letteratura, la cui autrice promette un futuro prospero e luminoso alla poesia contemporanea. Noi di "Momenti DiVersi" glielo auguriamo con tutto il cuore e speriamo che l'arte di questa giovane autrice possa essere il faro che riporterà finalmente alla ribalta la poesia.



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