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MusiCatarsi con “Non” Giovanni Santese

MusiCatarsi nasce da un’idea di Adriana Cinardo, con la collaborazione di Irene Mascia: dare spazio a musicisti emergenti che credono fermamente in ciò che fanno e nella loro arte, indipendentemente dal genere in cui si rivedono. A partire da un testo musicale, un autore si racconta e racconta la propria musica. Oggi siamo in compagnia di Giovanni Santese.



Giovanni Santese è un giovane cantautore italiano. Il suo album d'esordio, prodotto da Taketo Gohara, sarà pubblicato nella primavera 2023 per Irma Records. Ma Santese è un esordiente... che ha già esordito. Ed è lui a spiegarcelo meglio.




- Ciao! Presentati al pubblico di MomentiDiVersi.


Sono Giovanni Santese e sto per pubblicare il primo disco a mio nome. Negli scorsi anni come Non Giovanni ho pubblicato due album, Ho deciso di restare in Italia e Stare bene.

- Quando hai iniziato a fare musica e in quale occasione?


Ho iniziato a scrivere canzoni in maniera naturale quando ho imparato a suonare, intorno ai 14 anni; il coraggio di farle ascoltare è venuto poco dopo, negli ultimi anni del liceo, quando ho messo su una band combat-folk di cover e canzoni originali.

- In quale genere ad oggi ti rivedi maggiormente? Quali sono le tue influenze musicali?


Ho assimilato tanto dai cantautori italiani. Mi piace scrivere e lavorare ai testi, il mio approccio resta quindi legato alla tradizione cantautorale, ma amo anche le armonie, le canzoni che abbiano una riconoscibilità melodica, e quindi la tradizione italiana più classica e popolare.

- “Milano” è il tuo primo singolo, uscito nel 2021. “Che cosa ho fatto tutto questo tempo, mi son scordato di guardarmi dentro, non siamo fatti per restare in porto, prendiamo il largo, andiamo in mare aperto. Siamo sprecati in provincia andiamo via di qua, il nostro posto è la città”. Cos’è per te Milano? È la città dove c’è il mare aperto, inteso come simbolo di libertà di espressione?


Milano era la meta che avevo scelto con la famiglia per un trasferimento da Sud a Nord. Questo spostamento non è mai avvenuto poi nella realtà. Oggi Milano resta un atteggiamento, la voglia di fare tutto al meglio, andando oltre le delusioni e i fallimenti.

- Se ti dico “Questo amore non è”, cosa ti viene in mente? (“Questo Amore”, singolo del 2022). Mi ha colpito l’idea di fare una sorta di elenco di tutto ciò che l’amore non è, per poi dire “è qualche cosa di più”. Mi ricorda il celebre monologo di Roberto Benigni tratto dal film ‘’La tigre e la neve’’ del 2005: “Non scrivete subito poesie d'amore che sono le più difficili, aspettate almeno un'ottantina di anni”.


Ho questa inclinazione naturale a girare e rigirare le cose, guardarle al rovescio per poi tornare a guardarle dal punto di vista iniziale, che non è più ovviamente lo stesso di prima. È un atteggiamento filosofico, piuttosto mentale, che magari non si addice ad un amore, che è invece è spesso visto e vissuto come la cosa più istintiva e irrazionale che ci sia. Ma la verità è che costruire una storia che vada oltre il semplice innamoramento è un lavoro anche faticoso e noioso. Volevo parlare dell’aspetto quotidiano di una relazione e del fatto che quel qualcosa di più si conquisti proprio passando attraverso le rogne della quotidianità.

-Dobbiamo Fare Bellezza” è il tuo ultimo inedito, uscito da poco. Mi ha rubato un pezzetto di cuore. È puro, sincero, cristallino. Stavolta vorrei che sia tu a scegliere una frase-pezzo di canzone che secondo te è più rappresentativo dell’intenzione iniziale che ti ha spinto a scriverla.


Il verso che poi è diventato la canzone che ascoltate è ti grideranno addosso: devi volare basso. La canzone è nata il primo giorno di scuola di mio figlio, ma questo nucleo di significato esisteva già prima. Era un qualcosa di rivolto a me stesso, volevo elaborare il dolore del sentirsi dire che è necessario tenersi bassi, poveri di aspettative. Nel ritornello ho capito che le cose che volevo dire a me stesso sono le stesse che avrei detto a mio figlio, e così ho fatto.

- Progetti futuri: hai già qualcosa che ti frulla in testa?


Ho pronto un live di cui potete trovare delle anticipazioni sui miei social. Ho scritto lo spettacolo insieme a Lorenzo Kruger dei Nobraino. Ci siamo molto divertiti a costruire uno show completo, con scenografie, costumi e monologhi tra un brano e l’altro. Quindi mi auguro adesso di suonare in giro il più possibile.


-E noi ti auguriamo questo. Ad maiora!





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