Mi perdo nei piaceri dell'alcool
isolandomi,
alla ricerca
di un desiderio vuoto
e nulla più.
la nostra vita,
è un affannarsi di piedi
verso il nulla.
Matteo Pinto
“Un sogno sarebbe pubblicare un libretto tutto mio di poesie”
La disperazione, il senso del niente, il camminare incerti ed instabili... Proprio come quando hai bevuto tanto. Questo è quello che voleva manifestare Matteo Pinto nei suoi pochi versi.
Forse, proprio nella loro brevitas, nell’essere concisi, si legge uno dei sensi dell’esistenza: un affaccendarsi di piedi, maldestri, mal sistemati, che a tratti si pestano l’un l’altro, diretto verso il nulla che renderà inutile tutto il loro cammino. L’alcol diventa dunque solo un mezzo, una modalità di espressione, un rivelatore universale di una realtà che ci rende sempre ubriachi, che ci fa preferire piaceri che non le appartengono. Ma nel tentativo di restituirle dei contorni si incappa nell’errore di non pensare alla pienezza; e la vita resta lì, come un desiderio vuoto, un silenzio espresso tra parole non dette, un nulla che non sa di niente.
Ma in questo sconsolato panorama, si può davvero credere che non ci siano soluzioni? Davvero si può credere che dall’alcol non rinascano fiori?
Irene Mascia
Puoi leggere le poesie di Matteo su wattpad a questo link: https://www.wattpad.com/1075073655-ho-un-amico-che-il-caso-%E2%9D%A4%EF%B8%8F
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