Indifferenza
Sbuffi già impaziente
partendo dall' idea
che sarà la stessa cosa
l'ennesimo giorno
l'ennesima notte assente.
Eppure cambierà
come le stagioni
uguali e sempre nuove ma
assuefatto a quello che ti aspetti
non vedi la verità.
Ho posti da mostrarti
soltanto aprendo bocca
ho passioni e conoscenze
ma non ti interessa
ho un'infinità di grigi
in mezzo a bianchi e neri
ho un mucchio di segreti
tra montagne di ovvietà.
Senza alcuna novità
il tempo scorre ancora
anche se qualcosa c'è
ma credi di saperlo già.
Mentre ti lamenti oggi
dell' estate troppo calda
e a febbraio che si gela
non ti accorgi
delle ragnatele sui tuoi muri
ma giudichi annoiato
i fatti altrui
dietro un paio d'occhiali scuri.
Ho le risposte
alle domande che non chiedi
ho l'anima più grande
di ogni dio che preghi
ho un accenno di sorriso
su scatoloni di inquietudine
ho momenti di follia
nella noia dell'abitudine.
Sono un mondo intero
in equilibrio barcollante
sono un corpo che sa amare e odiare
anche nello stesso istante.
Sono ciò che non scoprirai mai
per tua pigrizia e rassegnazione
sono ciò che hai dato per scontato
in tutta questa relazione.
Tu non sai chi sono
ma ora che l'ho compreso io
ti lascio col tuo ego
e me ne vado.
Addio.
Cassandra
Biografia
Sono Cassandra, ho 27 anni, e scrivo da sempre. È grazie a mia nonna, scrittrice e poetessa in ambito storico, che ho iniziato, e sempre grazie a lei che ho continuato. Oggi oltre a lei, ho anche l’appoggio totale di mio marito, Matteo.
Due parole dell’autrice…
“Indifferenza” nasce dal continuo sentir parlare le mie lettrici delle loro storie ormai alla deriva, colpa di un continuo perdersi delle piccole attenzioni che accendono tutte le relazioni amorose agli inizi.
Dopo anni, e magari problemi difficili da affrontare, il partner sente l’esigenza di guardare altrove, all’esterno, diventando non solo assente nella coppia ma anche pregiudizioso nei confronti degli altri, che siano amici, colleghi o vicini di casa, perdendo di vista la propria vita e non investendo tempo nell’aggiustare le fratture interne ad essa.
Scrivo al femminile perché ho vissuto io in primis questa situazione e perché, appunto, ricevo più messaggi da donne, ciò non toglie che “indifferenza” possa essere letta anche da un punto di vista maschile.
La poesia contiene parti molto diverse, da un tono malinconico iniziale passa ad una strofa unica, da leggere d’un fiato, in cui si mette sul piatto tutto ciò che l’altro sta facendo per assentarsi. E dopo un elenco di cose disperatamente offerte per farsi notare, e rendersi ancora interessante e degna di nota, vi è la presa di consapevolezza del proprio valore, seguita dalla decisione finale di interrompere una relazione ormai diventata a senso unico. Quello che ognuno dovrebbe fare: rendersi conto del proprio valore, e capire di poter meritare di più.
L’amore è un sentimento unico, meraviglioso… Al punto che chiunque lo provi vorrebbe farlo durare per sempre. Ossessivamente, ci si inventa, reinventa, talvolta si va avanti in ogni modo, perché non può finire, non può interrompersi, il vero amore è eterno per forza…
In una struttura esile, quasi una forma a clessidra, un racconto carico di immagini si sussegue nel mutarsi della coppia in indifferenza, abitudine. Le parole dell’autrice sono forti, danno l’impressione di un tutto prosciugato, un niente con ancora i rimasugli di qualcosa di potente.
Briciole che la voce narrante offre speranzosa, fino a rivolgerle a se stessa, conscia del suo valore, eternamente devota alla sua persona, fuggitiva da una relazione ormai spenta. Cosa ci sia davanti il suo sguardo non si sa: l’importante è non guardarsi mai indietro.
Irene Mascia
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