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Poesie Emergenti: Lo Scrigno Notturno di Roberto Crinò


Lo scrigno notturno


Abbiamo bisogno di sogni. ​Disegni ​ di degno ingegno ​ amiamo. ​ Cigli di nuovi risvegli ​ inseguiamo. Bisogno di sogni abbiamo.

Roberto Crinò


Questa poesia è contenuta nella silloge dal titolo “Verrà ottobre”, pubblicata pochi giorni fa dalla casa editrice di Buccino (SA), Eretica.

 


Biografia

• Nato a Palermo il 03 ottobre 1972;

• 18/12/2000, laurea in lettere moderne con una tesi di laurea su “La questione ebraica in Germania durante l’Illuminismo”, scritta in parte presso l’università di Heidelberg (Germania);

• 01/09/2007, docente di ruolo della scuola Statale, attualmente in servizio stabile presso il Liceo Classico Statale “Vittorio Emanuele II” di Palermo;

• Giugno 2018, pubblicazione, per i tipi della casa editrice romana Ensemble, della sua prima raccolta di poesie dal titolo “Le coincidenze significative”;

• 14/07/2018: terzo posto al “Concorso internazionale di poesia circolare” di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), con la poesia nonché testo musicale “La fenice”;

• 27/10/2018: terzo posto alla 6^ edizione del “Premio nazionale di poesia città di Falcone” a Falcone (ME), con la poesia “Restare umani”;

• 10/08/2019: menzione d’onore alla 7^ edizione del “Premio nazionale di poesia città di Falcone” a Falcone (ME), con la poesia “Sikelìa (la tua pelle)”;

• 26/10/2019: segnalazione di merito al 12° Concorso Nazionale e Internazionale di Poesia “Club della poesia” di Cosenza, con la poesia “Futuro antico”;

• 29/02/2020: premio della presidenza al 5° Concorso Internazionale di Poesia e Narrativa “Città di Cefalù” con la poesia inedita “Sikelìa (la tua pelle)”;

• 03/10/2020: segnalazione di merito al 1° Concorso Letterario Nazionale “Mata e Grifone” di Messina, con la poesia “Sikelìa (la tua pelle)”;

• Ha all’attivo diverse presentazioni della sua prima raccolta di poesie “Le coincidenze significative”. Tra le città e i luoghi in cui ha presentato: Palermo, Roma, Firenze, Catania, Trapani, Barcellona P. G. (Me), Cefalù;

• Ottobre 2019, pubblicazione, per i tipi della casa editrice romana Ensemble, della sua seconda raccolta di poesie dal titolo “Ineffabile mutazione”;

• Novembre 2020, pubblicazione, per i tipi della casa editrice romana Ensemble, della sua terza raccolta di poesie, scritta a due mani, insieme al poeta Matteo Maxia, dal titolo “Il monile di Ashtart” con prefazione di Maresa Schembri e postfazione di Salvatore Lo Bue.

• Diverse sue poesie sono state pubblicate da Repubblica, nelle edizioni locali di Torino, Milano, Roma, Napoli, Bari e Palermo, nella rubrica “Bottega di Poesia” curata da poeti di fama nazionale, tra gli altri: Gilda Policastro, Maurizio Cucchi, Gian Luca Favetto, Eugenio Lucrezi, Vittorino Curci;

• Ha partecipato alle seguenti rassegne: “C'è bisogno di Poesia” di Repubblica Palermo; “Una Marina di libri”; “La via dei librai”;

• 25/07/2021: Menzione d'onore all'XI edizione del “Premio di poesia circolare” di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), con la poesia “Il cerchio”;

• Ottobre 2021, pubblicazione sulla rivista argentina Buenos Aires Poetry di una selezione di poesie inedite tradotte in lingua spagnola;

• Novembre 2021, primo classificato per la sezione A, poesia inedita in lingua italiana, con la poesia “Compendio esistenziale” e menzione d'onore per la sezione B, poesia inedita quantica, con la poesia “Tracce di noi”, nell'ambito della VI edizione del Premio Letterario Internazionale Corona;

• Dicembre 2021, inclusione di una propria poesia inedita dal titolo “Antico focolare” sul libro-agenda 'O cunto curato dall'Associazione Culturale Poesie Metropolitane di Napoli;

• Dicembre 2021, pubblicazione della nuova silloge dal titolo “Verrà ottobre” con la casa editrice Eretica di Buccino (SA).


Due parole dell’autore…

Si tratta di una poesia scritta nottetempo, durante quella pausa dal quotidiano trambusto, in cui a parlare sono il silenzio e l'oscurità, che conducono l'anima di fronte a se stessa, ad ascoltarsi, a rispecchiarsi, a ritrovare tesori nascosti dentro ideali “scrigni di coscienza”. È quindi dentro il bi-sogno di sogni, che specularmente si sdoppia a contenere il nocciolo di istanze feconde di vita, che si cela il fine ultimo dell'esistenza, insieme talismano, mezzo e meta di essa.

Solitamente, sposto le righe delle poesie. Le metto al centro, tutte in fila, annoverandomi il diritto di scegliere dove sono state scritte.

Quando ho letto la poesia di Roberto Crinò, però, ho deciso di lasciarla così com’è. Copia e incolla.

Con una pointe callimachea la struttura del breve componimento cambia per tornare al verso di partenza, chiudendosi a cerchio intorno il tema di un gioco fonico; abbiamo bisogno di sogni, dove il bi-sogno sembra un sogno che succede due volte, si ripete in un numero quasi infinito di possibilità, sposta perfino le posizioni di un verso in una poesia. Arriva a giocare con le parole e a lasciare il lettore confuso ad un primo sguardo, incuriosito e rapito da un gioco che comprende solo la seconda volta; si lascia coinvolgere, si sposta dal suo centro e poi torna al punto di partenza.

E così le stelle sembrano più grandi di lui, ed anche tutto il mondo che lo circonda e la stessa poesia; ma quando torna al punto di partenza, racchiude se stessa nel suo scrigno di coscienza e capisce: a volte, un sogno per avversarsi deve solo essere letto due volte.

Irene Mascia


 

Roberto Crinò è autore della silloge “Verrà Ottobre”, edizioni Eretica.

Di seguito la sinossi:


“Verrà Ottobre” è una silloge composta prevalentemente, ma non esclusivamente, da liriche scritte durante i tempi della "distanza pandemica", che pressoché ovunque si è stati chiamati a vivere e che si continua ad esperire da più di un anno a questa parte, con repentine quanto fugaci variazioni sul tema della quarantena o della chiusura (chiusura per carità e non lockdown!)

La silloge raccoglie poesie che sono state scritte dall'autore dall'ottobre del 2019, l'ultimo scorcio quindi di vita ante quam, fino a giungere ai tempi attuali per proiettarsi verso un ipotetico post quam individuato nell'autunno prossimo, e più precisamente nel mese di ottobre 2021.

Senza possedere una chiara consapevolezza della reale durata di questa condizione di distanziamento collettivo forzato, che va oltre dei semplici termini di legge, poiché ha e avrà delle ricadute psicologiche e culturali, per chissà quanto tempo ancora, l'autore ha scelto questo titolo nella speranza di un dopo, non troppo lontano, in cui sarà possibile riprendere una vita "normale", con tutto ciò che, forse o di certo utopisticamente, questo termine in positivo veicola e insieme, come opposto, ad esorcizzare tutto ciò che esso significa in senso negativo, laddove “normale” fa rima con “ordinario”, “abituale”, “convenzionale”. L'autore auspica, sotto certi aspetti, l'inizio di una vita nuova. In tal senso la congiuntura pandemica non deve colmare di sé tutto l'orizzonte esistenziale e insieme compositivo. Non è solo la diffusione di un virus patogeno a diventare occasione di ripensamento, ma questa assume un ruolo paradigmatico, poiché la vita è piena di “occasioni palingenetiche”, le quali per loro stessa natura passano dalle “strettoie” del dubbio, della paura o del timore.

E così il mese di ottobre, l'autunno diventano il tempo di una seconda opportunità, una "seconda primavera", una seconda fioritura, stagione di rinascita consapevole e matura, come appunto sono i frutti autunnali. In fondo anche i colori autunnali hanno una loro precipua e inconfondibile bellezza, tenue, lieve e pacificata.


Per mettersi in contatto con l’autore:


• Pagina Facebook personale di Roberto Crinò: https://www.facebook.com/krinos72/

• Pagina Facebook di promozione poetica: https://www.facebook.com/RobertoCrinoPoesiaeMusica

• Pagina Instagram: https://www.instagram.com/roberto_crino/

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