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PoesieEmergenti: 17 dicembre di Annamaria Pane

17 dicembre

Neve il tuo manto copriva la sabbia il tuo candore affogava la rabbia di essere com’ero di vivere com’ero. Apologista della fine. Sotto i miei occhi vi era la rinascita ma sfuggiva dal divenire mi ha fatto penare e tu mi hai fatto pensare che fosse meglio finire ma tu non finivi di scendere sulle strade alberate sulle chiome proiettate a terra, dove tu cadevi. Io, invece, guardavo al cielo sperando di trovare in quel cristallo frattale una risposta al mio male.

Annamaria Pane


Biografia

Annamaria Pane, nata a Castellammare di Stabia (NA) il 23 giugno 1998, è una giovane scrittrice e scienziata italiana.

Appassionata da sempre di qualsivoglia forma d’arte, intraprende il percorso della scrittura già dalla tenera età, realizzando diverse opere teatrali (inedite) e poesie pubblicate sui suoi blog, che le hanno ascritto diversi riconoscimenti in talune rassegne poetiche locali.

Tra le sue passioni, spiccano: quella per le discipline scientifiche, che l’hanno spinta a iscriversi al liceo scientifico ord. scienze applicate e a conseguire la suddetta maturità e, in seguito, la laurea triennale in Fisica presso l’Università degli studi di Napoli Federico II; l’attitudine per la lettura e per l’approfondimento di opere fantascientifiche. Nondimeno, il suo primo approccio alla stesura di romanzi ha dato alla luce uno scritto psicologico.

Le sue idee rifiutano il disprezzo per il diverso e accolgono il pensiero che tutti possano esprimere sé stessi senza nuocere agli altri.

La sua attenzione per l’introspezione e la sua passione per la scienza sono stati i prodromi per l’ideazione del suo romanzo di esordio “Il Limite e l’Illimitato”.

La volontà di conoscere il più possibile la struttura del nostro pianeta, al fine di proteggere esso stesso e la comunità che vi abita, la porta attualmente a frequentare il corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata con indirizzo Geofisico.

Allo stesso tempo, è impegnata in vari progetti che prevedono la diffusione dell’arte, soprattutto nella sua forma poetica.




 

Diventa una fusione con la natura, un salto nella sorte delle scelte già decifrate, un ritrovarsi inverso in un luogo dolce, diverso; nella neve. Questa è la poesia inedita di Annamaria Pane, che attraverso espressioni particolari, al confine tra il tecnico e il comune, giochi di parole, asindeti e giustapposizioni poetiche descrive un paesaggio nel quale la scrittrice si riconosce. La struttura rimaneggia una certa staticità, si avverte la pacatezza e la dolcezza aspra del momento. Un’asprezza inconfutabile. L’autrice si sdoppia nella personalità del manto di neve che ricopre il terreno e nei cristalli gelidi che, immobili e speranzosi forse di un destino diverso, dall’alto piombano disordinati. E in questo gioco di doppie assonanze ogni speranza sembra cadere in parole candide, fredde ed immobili; ma non può finire così.

Non deve.

Ed è per questo che, proprio come tutte le poesie che preferisco, l’ultimo verso cambia la rotta. Non importa quale sia il percorso del singolo cristallo: lei non smetterà mai di guardare il cielo.

Irene Mascia


 

Vuoi leggere altre poesie di Annamaria Pane?

Annamaria Pane ha, inoltre, appena pubblicato il suo romanzo d’esordio. Personalmente ho iniziato a leggerlo e la trama sembra molto ben costruita, non vedo l’ora di continuare…

Lascio il link e la trama, semmai a qualcuno venisse voglia di leggerlo!


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