Portami sulla riva delle
persone
a lanciare sorrisi
che facciano vibrare le
acque della disillusione,
dell'apatia,
della rassegnazione,
dell'indifferenza.
E.M.

Portami sulla riva delle persone. Così l'autrice inizia un componimento in versi brevi, incorniciati, che giocano su un'analogia continua tra mare e gente. Un'analogia che ha i suoi precedenti nella storia della letteratura, ma che in questo componimento trova un aspetto insolito: così come il vento increspa la superficie del mare altrimenti calmo, così un sorriso riesce a scuotere l'apatia della gente. È un sentimento di humanitas quello che si vuole rimarcare, dolce come un'onda che non ha bisogno di infrangersi; non c'è la necessità di lanciarsi nelle persone per sollevare il velo di apatia, talvolta basta solo camminare sulla riva e sorridere. Così una breve poesia di otto versi quasi tutti nominali descrive un tacito precetto, una morale universale, e resta scritta a fuoco, incisa sulla sabbia della spiaggia di chiunque legga.
Irene Mascia

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