Euredici moderne
Donne angelo decantate dai poeti
vivono l'inferno per motivi crudeli:
Euredici sfuggite allo sguardo di Aristeo
attendono il riscatto di Orfeo.
Quei fiori che vorrebbero in dono
non annaffiano più l'anima loro,
hanno le palpebre sciupate:
sono l'ornamento dell'Ade.
Lilith per la sua carnalitÃ
vien rifiutata per l'eternitÃ
mostrando l'ardore proibito
vien relegata a strega e maleficio.
La vergine senza peccato
ubbidendo alla volontà del padre
ha crocifisso il corpo mortificato
attendendo venia di chi l'ha santificato.
Scarpette di cristallo frantumate
ora sono scarlatte per donne calpestate
a mezzanotte un sogno era incoronato
ora è il coprifuoco di un incubo ricercato.
Coppe di seno ne fanno prospero veleno
di cui il ventre è pieno
la fonte latte è stata inquinata
nutrimento di un materno rigurgitato.
Col vino hanno stordito la dolorosa passione
e brindano oggi alla loro resurrezione
col bacio di Giuda le hanno suicidate
del sudicio inganno resta il salario sudato.
Carmen Allocca
Quella di Carmen Allocca è una poesia erudita, carica di riferimenti a mitologie, greca e cristiana, e alla favolistica. Attinge da un patrimonio di cultura generale, nota e meno nota, per risolvere una grande verità , sbattuta in faccia con una violenza carica di dolcezza e determinazione: essere donna, nella storia, non è mai stato motivo di vantaggio. Accosta due figure polarmente opposte, Maria di Nazareth e la mitica Lilith, poiché entrambe accomunate dal misero destino di condizione femminile; una condizione in cui non c'è spazio per sé, in cui il verbo che prepondera è ubbidire, un verbo a capo chino, senza il quale c'è il maledire. Perché le donne nella storia sono sempre state questo: la nota a margine, l'anonimo di romanzi mai letti, le figure la cui tridimensionalità fa sempre a pugni con un insolito senso di sorpresa, classificabili in sante e puttane, Lucrezia e Lesbia, Eva e Lilith. Carmen Allocca ce le mette tutte insieme e ci fa capire: non importa a che lato della tabella ci troviamo, lottiamo tutte per lo stesso fine. Quel fine che un mondo maschile vuole farci credere aver raggiunto nella chiusa di verso, attraverso il salario, il lavoro; ma non è solo quella lavorativa l'indipendenza per cui si raggiunge la libertà . Non è l'uguaglianza che chiediamo, perché noi chiediamo tutto.
Lo chiede Euridice, Maria, Lilith, Cenerentola, lo chiede Carmen Allocca e lo chiedo pure io. Lo chiede la storia che insiste ancora, nel suo inconscio, a volerci ridurre al margine delle mogli e madri di; quando noi, verso dopo verso, chiediamo di essere chiamate per nome.
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