Lutto
Mi affligge immenso dolore, giuntami ora la notizia: non tornerai mai più.
Sento un vuoto colmarmi il cuore,
uno che niente sarebbe capace di riempire.
Eri il mio sole, la mia ancora
ormai tramontato e affondata.
Ogni mia risata è forzata e soffocata,
forse dell'impossibilità a me data
di riascoltare la tua dolce voce,
sostituita adesso da una sofferenza atroce.
Sarò allora mai capace
di rivedere un mondo vivace e colorato,
se senza di te, il mio è grigio e inadeguato?
Denise Lo Presti
“Il lutto è un’esperienza che abbiamo provato bene o male tutti, ed è per questo che è stato facile per me scriverci una poesia. Sapere che esperienze del genere sono collettive, che c’è un altro che sta provando o ha provato le emozioni che sento… fa sentire tutti meno soli. È questo il significato di questa poesia”.
Denise è una studentessa del Liceo Scientifico-Linguistico Elio Vittorini di Gela. Una settimana fa, la redazione di Momenti DiVersi è stata invitata a tenere una conferenza-dibattito sul senso della poesia e dell’arte e Denise, così come le sue compagne Martina e Gioia, ha letto e spiegato i suoi versi, scaturiti dalla lettura del libro “Un tram per la vita” di Tea Ranno.
In una sfumatura delicata, con parole semplici e al contempo distanti da quanto ciascuno dei suoi lettori avrebbe mai potuto spiegare, Denise universalizza l’esperienza soggettiva della rielaborazione del lutto e la riempie di tutti i significati possibili, che sembrano a poco a poco cambiare gradazione nel suo tono di voce, nelle esperienze di chi legge, nel ricollegarsi a ciò che è scritto nel libro da cui si è ispirata e a ciò che non è scritto. Così la poesia diventa catarsi, al contempo liberazione.
Nella lettura, nel ricordo, una settimana fa abbiamo pianto con Denise e con le sue compagne. Nel mondo consacrato alla velocità, un giorno di inizio aprile, il tempo si è fermato per ricordarci che l’umanità è qualcosa di splendido e ci connette attraverso fili invisibili, di cui siamo consci solo quando l’anima splendida di una studentessa liceale è in piedi davanti a un leggio a ricordarcene.
Così quel “Lutto” diventa positivo.
Quel vuoto diventa solo un altro colore. Il mondo grigio è comunque un mondo che resta ancora in piedi.
E guardandosi intorno, l’autrice sa benissimo che in quella stanza, in quell’applauso, vi sono tutti a reggerlo. Alla fine, lei lo aveva già capito.
Irene Mascia
Sull’esperienza al liceo Vittorini di Gela: https://www.instagram.com/p/C5Ymgb9I1Ax/?igsh=MWE2cnJzamw0a3NxYw==
Per leggere l’articolo sulla Cheesecake Ballad, poesia di Eleonora Maggiolino e Martina Pizzardi: https://www.momentidiversi.com/post/the-cheesecake-ballad-quando-cucina-e-letteratura-si-incontrano
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