Era una notte di luglio, quando lei e la sua famiglia partono da Alessandria d’Egitto, partono con il sogno di raggiungere la vita. La nave è pronta, è piena di tesori di valore inestimabile. Sono tanti i sognatori avventurieri, che sfidano sé stessi, sfidano tutto, sfidano le onde di sabbia, i passi pesanti che si perdono tra i tanti granelli di speranze polverizzate, sfidando persino il mare, con le sue onde, le sue correnti, la sua bagnata aridità! Tutto! Tutto pur di preservare quel tesoro che passo dopo passo, prende forma. Lei è presente tra loro, si chiama Raghdad, ha undici anni ed è diabetica. Proviene da Aleppo, è assieme ai suoi genitori e le sue sorelle.
Raghdad
Passo
dopo
passo
anneghi
a braccia
elevate
respirando acqua
bevendo sale
mangiando speranza.
Ce l’hai fatta,
quasi.
L’hanno
afferrato
e strappato,
quel tuo
povero cuore
liquido
come il mare
conservato
in fragili
braccia vitree.
Ora riposa,
protetta
nel cristallino
mare,
che a te
non ha ucciso,
ma preservato.
Hanno lottato! quanto hanno lottato per la piccola Raghdad, per il suo fragile cuore! Strappato dalle mani dei suoi genitori, senza motivo. In quel momento Raghdad muore.
Il mare piange, ancora una volta impotente osservatore di un’anima che non voleva. È l’alba quando l’abbraccia forte, la tiene con sé, la preserva da ogni altro male, lontano dagli assassini, la rende incorruttibile. Il mare giura vendetta, vorrebbe la tempesta, la morte degli assassini. Ma il nuovo sole già splende, gli altri devono arrivare, il sacrificio compiuto non deve essere vano.
Si chiama Khaled Bensalem, ha trentasei anni. L’accusa è di omicidio colposo plurimo. È stato lui a strappare senza motivo dalle mani dei genitori lo zaino pieno di insulina per la piccola Raghdad Hasoun. Lui è stato condannato a diciotto anni di carcere, nulla in confronto alla piccola, scomparsa in tenera età. Il mare però non dimentica: ogni onda ha il suono della tua voce, ogni onda è un tuo disegno, ogni corrente parte dal tuo cuore, o piccola Raghdad, ora guidi gli altri, assieme agli altri, assieme a chi non ce l’ha fatta a raggiungere quel sogno, ma che ce l’ha fatta a preservarlo dalla amara realtà della meta.
Questa breve narrazione è tratta dalla vicenda illuminata da Alessandro Leogrande, nel suo libro La Frontiera. Alessandro mi ha mosso la vita, migliorandomela con testimonianze reali, raccontate con disegni che sfondano la carta e colpiscono come un pugno e un bacio allo stesso tempo cuore ed occhi.
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