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Immagine del redattoreChiara Migliucci

Una stanza piena di Gelsomini

Mi piace perdermi. Per i vicoli di Napoli, che poi portano sempre sulla strada principale. Nei discorsi dei professori a lezione e cominciare a divagare con la mente. Nei dettagli. Ecco sì, soprattutto nei dettagli. E quando parlo con alcune persone è come se questi dettagli spuntassero fuori, ai bordi delle loro parole, come fossero gelsomini che fioriscono ai lati dei loro discorsi. Ed io amo perdermi ad annusare quei fiori.


Sono pienamente convinta che il modo in cui scegliamo di esprimerci rispecchi il modo in cui abbiamo deciso di essere. Decidere con cura le parole da dire, un consiglio al posto di un insulto ad esempio, può definire la nostra empatia.


Ecco perché quando parlo con qualcuno preferisco badare ai fiori, al trascendente, piuttosto che all'empirico. E quei fiori, riempiono anche i miei attimi più vuoti, dandomi qualcosa a cui aggrapparmi.


Ma non riesco a non ascoltarti parlare e perdermi anche nel significato dei tuoi discorsi, oltre che nel loro significante, sembrano raffiche di vento impetuose che raccolgono tutto ciò che trovano per la strada: nulla, perché le parole sono vasi vuoti che decidiamo di riempire con fiori, che piantiamo noi. E il tuo vento gelido, strappa quei fiori per la stanza del tuo cuore, adornata solo di vento e di gelsomini.


Forse però, sono troppo sensibile, perché sento tutta la rabbia e la frustrazione che si celano dietro il castello di parole che hai scelto di costruire con tanta gentilezza, e forse davvero non bado a cosa dici, ma solo a cosa vuoi comunicare davvero


" Chiara hai ascoltato il mio discorso? ""No, ma in compenso ti ho portato dei Gelsomini""Grazie, per avermi ascoltata davvero"




Gelsomini


Non posso parlarti senza congedarmi

da interminabili attimi di nulla

che ristagnano nei miei giorni.


Non posso camminare senza calarmi

nei turbini di venti senza ritorni

che mosse da ridde adornano la stanza

del tuo cuore da sprazzi di venti.

Per lasciare il posto al vuoto.


Questo è il tuo cuore:

Una folla di rabbia

che vuol distruggere il niente

come tenta di fare nel deserto

il vento con le dune e la sabbia,


ma non posso distrarmi, no

non posso

dalla tua voce calda

che mescola e genera

tempeste di guerra

che col vento

ha devastato la terra.



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