VOLEVO FARE LA BALLERINA
Volevo fare la ballerina
e mi ritrovo a danzare sul foglio
assieme alle parole a volteggiare
a frantumare l’acciaio dei miei pensieri
che sul palcoscenico mi trascinano
della vita per collisione di stelle
generato e mi ritrovo snodata
dal sentire e dalle emozioni
mi punto e m’impunto su punte
come un astronauta issato nello spazio
e a volteggiare con me parole
inconsistenti di peso
e di misura prive.
Caronte si fanno nel mare del niente
a traghettarmi mentre la musica m'assale
e m'accompagna
a ritrovare il padre mio
sole e madre luna
e sorelle stelle.
Rita Del Noce
NON MI PRENDO SUL SERIO. SONO LEGGERA.
Attraverso la poesia scopro la leggerezza e le parole rendono l'essenziale e la
voglia di non prendermi sul serio.
Ho da sempre scritto versi ma quest'ultimi mi hanno dato la consapevolezza
che grazie ad essi sono riuscita e riesco a non prendermi troppo sul serio. I
versi hanno messo i paletti e hanno dato leggerezza alla mia vita senza
inoltrarmi nei meandri del come e perchè, di voler capire a tutti costi.
Tutto accade.
Del resto non è soprattutto questo il compito per un artista anche se oggi è
sempre più difficile riuscire a togliere peso alla rappresentazione della realtà.
Ritrovo, per questo, un'allegoria fra lo scrivere versi e il mondo mitologico di
Perseo quando spinge lo sguardo nell'immagine catturata dallo specchio; così
come la poesia si fa lettura d'immagini.
(dall’autrice)
Dico sempre “avrei tanto voluto saper disegnare”, poiché scrivere, al contrario di altre arti, è difficile. È complesso farti apprezzare, farti sentire, non sei diretto ma distante, intrappolato, presente nell’assenza di righe bianche e nere.
Rita Del Noce, invece, avrebbe voluto fare la ballerina. Questa la verità, al di là delle realtà altisonanti che lei conosce ed evita, poiché vuole essere leggera; voleva fare la ballerina, mica la scrittrice. E pure io voglio disegnare, mica scrivere.
Ma poi, d’altronde, ci si rende conto di una cosa: che quelle righe bianche e nere disegnano i colori migliori nelle menti degli altri, che diventano gli spalti e il palcoscenico per uno spettacolo strabiliante e ogni volta diverso, che dallo spazio arriva alle stelle e ai fiumi e si incarna in tutti i Caronte che esistono e che esisteranno. Rita Del Noce così è leggera, vola, balla, e ci rende partecipi di questo meraviglioso turbinio di farfalle, passi di danza e parole. E allora la musica può cominciare.
Irene Mascia
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